L’abbandono, la separazione, separazione rientra fra i più traumatici eventi separativi perché rompe un legame di attaccamento azzerando ciò che costituiva il legame stesso: il senso di sicurezza, la fiducia, l’intimità e la vicinanza emotiva.
Spesso si sente dire che una separazione è vissuta inconsciamente come un lutto, ed è per questo che fa tanto male.
E’ vero.
Quando due persone si lasciano (e nella maggior parte dei casi non si arriva equamente a prendere questa decisione ma c’è sempre un partner più forte e uno più fragile), il dolore che si può vivere, la “disperazione per amore” è per molti aspetti equiparabile a ciò che si prova quando muore qualcuno.
Se non lo hai già fatto, leggi l’articolo “Come avviene l’elaborazione del lutto” e vediamo qui, invece, quali sono le reazioni all’abbandono e le differenze rispetto al vissuto del lutto.
REAZIONI ALL’ABBANDONO
Quando ci si lascia, la dinamica che ne scaturisce è simile a quella del lutto. Dobbiamo però considerare anche alcuni aspetti differenzianti che dobbiamo elaborare per poter affrontare la separazione. Quando veniamo abbandonati reagiamo differentemente rispetto a quando perdiamo una persona cara, per alcune dinamiche differenti sostanziali. Vediamole di seguito.
SBILANCIAMENTO DEI TEMPI DEL LUTTO
Se nel lutto, ovviamente, è uno dei due a soffrire, in una separazione spesso uno dei due partner vive il lutto mentre l’altro è da tempo in una situazione di lontananza emotiva. Questo aspetto azzera la componente di “rifugio sicuro” che la coppia dava e la possibilità di ricorrere all’ex partner per ottenere conforto. Nel lutto si può trovare comunque rifugio nel fatto che la persona che è venuta a mancare ci amasse. Nella separazione, invece, quella persona non solo non c’è più fisicamente nella nostra vita, ma è lontana anche affettivamente.
ENFASI DEL COMPORTAMENTO DI RICHIAMO
Si alternano il pianto, la disperazione, le accuse, la rabbia, il controllo, alle richieste di vicinanza e di ripresa del rapporto. Come nella seconda fase del lutto (la fase della “collera” descritta nell’articolo “Come avviene l’elaborazione del lutto”) è presente la speranza nella possibilità di un ritorno del partner per cui non ci si dà pace.
ASPETTO DI TRAUMA DEL PARADOSSO
Il paradosso, nell’abbandono e nella separazione, riguarda il fatto che l’esperienza di dolore e disperazione che si sta vivendo deriva dalla stessa persona (“figura di attaccamento”) dalla quale si vorrebbe andare per chiedere conforto. Nel lutto la mente si aggancia a questa persona (chiediamo a chi abbiamo perso di “guardarci”, di “guidarci”, di rimanere dentro di noi). Nella separazione questa persona è lontana, forse già innamorata di qualcun altro, cosa che rende ancora più difficile il superamento di questa fase.
SOSPENSIONE E RIORGANIZZAZIONE DEGLI SCHEMI RELAZIONALI
Come avviene in una buona elaborazione del lutto, si entra nell’ultima fase quando si comincia a dare una nuova direzione al pensiero, alle emozioni, alle componenti di accudimento e di vicinanza. La persona riesce a mantenere un senso personale di unità e coerenza di fronte a un evento separativo e comincia a costruirsi partendo da sé.
In molti casi, per evitare di attraversare il dolore di un abbandono, le persone trovano un sostituto/una sostituta che compensi quel vuoto lasciato dalla chiusura di una relazione.
È logico pensare che questo tamponamento non consente realmente di elaborare la fine di una relazione ma conduce in una spirale di continue compensazioni (leggi l’articolo “LE RELAZIONI TAPPABUCHI“).
© DR.SSA ILARIA CADORIN
Psicologa n°9570 Albo Psicologi del Veneto